La Lega Canavese prende le distanze dalle dichiarazioni di Fava

Nuovo ospedale: la Lega del Canavese replica compatta contro le voci di un partito in frantumi

La Lega del Canavese replica compatta contro le voci di un partito in frantumi, tutti prendono le distanze dal collega di partito Mauro Fava sulla vicenda del nuovo ospedale

Nuovo ospedale: la Lega del Canavese replica compatta contro le voci di un partito in frantumi
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La Lega del Canavese replica compatta contro le voci di un partito in frantumi

La risposta della Lega Canavese alle dichiarazioni del consigliere regionale Mauro Fava

Il consigliere regionale leghista Mauro Fava aveva difeso lo studio redatto dall’Ires che ha individuato nell’area ex Ribes di Pavone Canavese il luogo ideale per ospitare la nuova struttura ospedaliera. In totale disaccordo sono, in una nota stampa, i consiglieri regionali leghisti Andrea Cane, Claudio Leone, Gianluca Gavazza e il deputato eporediese Alessandro Giglio Vigna.

La decisione sarà politica

“Le esternazioni relative al nuovo ospedale che ho letto negli scorsi giorni mi hanno lasciato esterrefatto, in particolare quando si sollecita la politica a fare un passo indietro​ – apre le dichiarazioni​ Andrea Cane, Vicepresidente della Commissione Sanità della Regione -​ ricordo infatti che in Piemonte la politica siamo proprio noi eletti in Consiglio regionale. Fare l’ultras dell’area Ribes o dell’ex Montefibre come singolo, è ben oltre la politica, è un personalismo smaccato e controproducente per la comunità canavesana, col solo fine di racimolare preferenze per le prossime tornate elettorali. In questo modo però si alimenta un fuoco disastroso per il futuro della nostra sanità territoriale, dal momento che si perde di vista l’elemento primario che interessa ai cittadini, ovvero la costruzione di un nuovo ospedale. Altrettanto egocentrico è parlare di ‘figli e figliastri’ riferendosi allo studio commissionato dalla Regione che non è strumento di contrattazione tra fazioni comunali: condivido quindi l’invito dell’Assessore alla Sanità Luigi Icardi di lasciare spazio alla decisione che sarà politica. Come ribadito dall’Assessore, lo studio Ires non è il “Vangelo” e occorrerà ancora ponderare diversi aspetti economici, sociali, storici, logistici e commerciali che impongono una seria riflessione sui rischi di spostare da Ivrea la sua prima attuale azienda territoriale. Troppo semplicistico e pressapochistico ergersi a paladini di un sito anziché l’altro per mere ragioni di esigue vicinanze dai propri Comuni di appartenenza: ve lo scrive uno che non abita sulla Luna, ma che risiede tutto l’anno in Val Soana! Conosco le priorità di quei territori, come la salvaguardia della turnazione delle guardie mediche, della dislocazione dei medici di famiglia, della diffusione della telemedicina e della riapertura del Pronto Soccorso di Cuorgnè per le quali mi batto da quando sono stato eletto. Tutto il resto è solo campagna elettorale anticipata per le Regionali 2024 che lascio fare a chi è sicuramente più bravo di me a parole”.

La Lega Canavese è compatta

Prosegue le dichiarazioni il Consigliere regionale rivarolese della Lega​ Claudio Leone: “fatico anche io a comprendere alcune posizioni relativamente al nuovo ospedale che sarà costruito con i 140 milioni di euro finanziati dall’Inail. Il modello di comunicazione che è uscito negli scorsi giorni sui giornali locali è lo stesso che si riteneva dannoso quando l’oggetto del contendere era per esempio la variante Lombardore-Front. Quando si palesava infatti la diatriba tra industriali della zona e gli agricoltori, si è quindi proseguito su un tavolo che è ed è stato, correttamente, politico! In quel caso a livello personale in Commissione Agricoltura che presiedo avevo spiegato le motivazioni del progetto mettendoci appunto la faccia. Fare politica significa anche prendersi le responsabilità per scegliere con i cittadini e per i cittadini laddove non ci sia unanimità. Lo abbiamo fatto congiuntamente sulla strada Lombardore-Front e faremo allo stesso modo sull’ospedale: troppo facile dare addosso alla politica solo quando conviene al proprio tornaconto personale, considerando che circa tre anni fa si è stati eletti proprio grazie all’apparato di un partito come la Lega che oggi anche in Canavese si presenta più forte e compatto che mai al fianco dell’Assessore alla Sanità Icardi, al quale rinnovo la mia più piena fiducia relativa alla correttezza del suo operato”.

Non si può togliere l'ospedale a una città come Ivrea

Anche il chivassese Gianluca Gavazza, Consigliere regionale della Lega Canavesana, ribadisce la posizione politica unitaria dei suoi colleghi: «E' giusto che sia la Giunta a decidere insieme al Consiglio regionale. Penso che politicamente ed economicamente non si possa togliere l’ospedale ad una città come Ivrea. Logisticamente è meglio un presidio già collegato al sistema trasporti, dei treni e degli autobus. La politica, quando manca una condivisione territoriale fra gli enti locali, deve assumersi le proprie responsabilità».

Lo studio dell' Ires è pieno di lacune

Conclude le dichiarazioni congiunte il Deputato eporediese​ Alessandro Giglio Vigna: “Che lo studio dell'Ires sia incompleto e che oggettivamente mostri diverse anomalie è oramai un fatto risaputo e un punto fermo del dibattito, tecnicamente sono molti gli aspetti mancanti e gli interrogativi sulla decisione di attribuire più o meno punti ai vari fattori: "sfrutterò" quindi le mie conoscenze in Ires per andare a fondo del perché di uno studio così lacunoso. La posizione della Lega è chiara: queste sono le situazioni in cui la politica deve scegliere e tornare protagonista, riaffermare il proprio ruolo, ovviamente ascoltando i cittadini e gli amministratori, ma sempre con l'obiettivo di non andare a destabilizzare situazioni già in essere, pensiamo ad esempio al commercio o all'indotto ospedaliero. Quello che chiediamo, mettendoci sempre la faccia, è unità, non voli pindarici o progetti fantasiosi, che nessuno sfrutti questa situazione per la solita "gara di popolarità dei personaggi politici per stare più simpatici ai Sindaci", di non depauperare pezzi di Territorio e di sicuro, come ci ricordano le Associazioni degli Agricoltori, di non occupare altri terreni agricoli”.

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