Privacy Online

In che modo una VPN può aiutare il giornalismo e i media indipendenti?

In che modo una VPN può aiutare il giornalismo e i media indipendenti?
Pubblicato:
Aggiornato:

L’informazione giornalistica nei paesi liberi è spesso accusata di essere asservita al potere: purtroppo, nei paesi dove la libertà di stampa non esiste, provare a fare giornalismo “libero” significa essere minacciati, o peggio arrestati, torturati e a volte uccisi.

E uno dei più preziosi alleati dei giornalisti indipendenti in tutto il mondo è proprio la VPN: un sistema che permette di eludere la censura e poter affermare il principio della libertà di stampa giornalistica anche nelle condizioni più complicate, come per esempio, in paesi dominati da regimi totalitari.

Come fa una VPN a proteggere la nostra privacy?

Il nostro indirizzo online è conosciuto dal nostro internet provider.: il nostro traffico passa attraverso i suoi sistemi, quindi sa chi siamo e cosa stiamo trasmettendo. E se il nostro provider è monitorato, magari da agenzie governative, lo siamo anche noi. Se diciamo o facciamo qualcosa che non è ammesso, diventa molto facile localizzarci.

Dunque, come sfuggire a questo “grande fratello” informatico? La risposta è attraverso l’utilizzo di un sistema VPN. Queste soluzioni informatiche ci proteggono in due modi principali: in primo luogo anonimizzano il nostro traffico, ovvero lo fanno risultare come proveniente da un indirizzo IP diverso e non riconducibile a noi; in secondo, i nostri dati vengono criptati con codici impossibili da decifrare, se non con un enorme dispendio di tempo, cosa che li rende completamente inutilizzabili.

La censura è un problema in molti paesi

Che nel nostro mondo la libertà di espressione non sia un valore diffuso è un problema molto sentito, soprattutto dai giornalisti. Ma questo non significa che non influisca pesantemente anche su chi non è un giornalista.

Infatti, dobbiamo ricordarci che quello che noi consideriamo perfettamente accettabile potrebbe essere vietato in altri paesi, e a meno che non ci informiamo prima, potremmo compiere dei crimini senza neppure saperlo. Per esempio, in molti paesi occidentali si può discutere liberamente di religione o di preferenze sessuali, ma non è detto che questa libertà di espressione venga applicata in tutto il mondo: per esempio, come si legge su La Stampa, nel mondo ci sono ben 72 paesi dove l’omosessualità è ancora un reato.

Quindi, per evitare conseguenze sgradite, una VPN rappresenta la migliore soluzione possibile per proteggere la nostra privacy, per diversi motivi.

  • Facile da utilizzare. Una VPN è semplicissima da installare, dato che ormai si configura automaticamente sia su PC che su tablet o smartphone (sì, si può essere spiati anche lì): l’unica cosa che bisogna fare è decidere da dove vogliamo che il traffico sembri originare;
  • Non invasiva. Una volta, le VPN avevano un effetto importante sulla velocità di trasmissione dei dati, ma oggi, grazie alle performance tecniche dei computer e tablet moderni, utilizzare una VPN non appesantisce per nulla la navigazione;
  • Molto economica. Un buon servizio VPN da parte dei migliori fornitori funziona in tutto il mondo e costa una decina di Euro ogni mese: un prezzo conveniente per si da spioni di ogni tipo.

Nonostante internet sia molto diffusa, l’informazione sui rischi che si corrono utilizzando la rete delle reti non è ancora un concetto ben chiaro a tutti gli utenti. Attraverso la conoscenza di strumenti come la VPN noi possiamo proteggere noi stessi, e aiutare la libera circolazione delle informazioni e delle idee nel mondo. Come si dice in inglese, win-win.

Seguici sui nostri canali