Ospedale di Cuorgnè, Avetta: "Scongiurato il rischio di privatizzazione"
Il Consigliere regionale: "Icardi si è assunto un impegno preciso davanti ai cittadini di Cuorgnè e del Canavese"
Ospedale di Cuorgnè, approvata la mozione Pd per il potenziamento dei reparti, il consigliere Avetta: "Scongiurato il rischio di privatizzazione"
Ospedale di Cuorgnè
Sono giorni davvero concitati per quanto riguarda il dibattito intorno alla sanità canavesana. Dopo il Consiglio comunale aperto di ieri, martedì 1 agosto 2023, sul futuro dell'ospedale di Cuorgnè, e l'approvazione della mozione del Pd al Consiglio regionale per il potenziamento dei reparti del nosocomio di Piazza Mussatti, interviene sul tema il consigliere regionale canavesano del Partito Democratico Alberto Avetta. Il quale assicura che il rischio di privatizzazione sarebbe superato.
Il commento di Avetta
«L’approvazione da parte di tutte le forze politiche del Consiglio regionale della mozione del PD a sostegno del potenziamento di tutti i reparti e del pronto soccorso dell’ospedale di Cuorgnè scongiura il rischio di una privatizzazione - dichiara Avetta - L’assessore Icardi si è assunto un impegno preciso davanti ai cittadini di Cuorgnè e del Canavese e noi monitoreremo affinché lo rispetti. Durante il Consiglio comunale aperto di ieri è prevalso lo spirito di confronto ed il buon senso (e bene ha fatto a partecipare anche il Sindaco di Ivrea, Chiantore, che è presidente dell’assemblea dei Sindaci dell’AslTO4, offrendo un segnale inequivocabile)».
C'è ancora molto da fare
«Ora tutti gli abitanti di questa zona del Canavese e i turisti aspettano che venga mantenuta la promessa del Presidente Cirio, ovvero la riattivazione del Pronto Soccorso, ridefinendo ruolo, funzioni e risorse per il presidio sanitario di Cuorgnè - conclude il consigliere regionale Pd - Senza dimenticare poi che il Governo Meloni sta mettendo in discussione i fondi del PNRR. Sarà necessario prestare molta attenzione agli ospedali e case della salute previsti della nostra Asl a cominciare da quelle di Castellamonte e Rivarolo. C’è ancora molto lavoro fare».