Risultato a livello mondiale

La splendida impresa sportiva e umana di Davide Talarico

In meno di 14 ore ha pedalato per più di 200 chilometri e poi è salito sul Monte Rosa.

La splendida impresa sportiva e umana di Davide Talarico
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Bici e montagna unite grazie al castellamontese. La splendida impresa sportiva e umana di Davide Talarico.

La splendida impresa sportiva e umana di Davide Talarico

E’ una vera e propria impresa quella che ha compiuto, unendo nell’occasione due delle sue grandi passioni: il ciclismo e la montagna. Un risultato straordinario quello fatto segnare da Davide Talarico, classe 1980, residente a Castellamonte, che nello spazio di due giorni ha stabilito un nuovo primato mondiale nella disciplina (davvero speciale) dello «SkyBike». In pratica tra il 25 e il 26 luglio scorsi il canavesano è salito in sella a Genova Voltri, ha completato a suon di pedalate ben 222 chilometri, quindi arrivato a Gressoney Staffal ha dato il via ad una ascesa alla volta della Capanna Margherita, sul Monte Rosa, percorrendo altri 18 chilometri. Il tutto nello straordinario tempo di 13h44’, migliorato di ben 45 minuti il crono fatto segnare da Nico Valsesia sullo stesso percorso nel 2018.

"E' stata una splendida esperienza"

«Devo dire che è andato tutto bene e sono stato pure fortunato a trovare le condizioni, fatta eccezione per l’ultima parte, favorevoli per completare la mia impresa. E’ stata una splendida esperienza, nella quale ho dovuto forse più “lavorare” di testa che di fisico per arrivare al traguardo». Nella sua carriera sportiva, Talarico è stato ciclista categoria Under 23, quindi negli ultimi anni si è dedicato ad ultratrail runner e skyrunner. Ma cosa ha spinto Talarico ha dare vita a questa impresa? «Ho deciso di affrontare tale progetto dopo un lungo periodo di stop causato da una tendinite cronica del tendine rotuleo, che mi ha impedito di partecipare alle gare di trailrunning per circa un anno. Con grande tenacia ho iniziato una serie di percorsi riabilitativi, ritrovando in meno di un anno la preparazione atletica necessaria. Tutto ciò anche attraverso viaggi in bici e praticando lo sci nordico in inverno, naturalmente durante il tempo libero».

A supportarlo amici e familiari

Importante il supporto di amici e familiari nella realizzazione di tale impresa. «Un gruppo di tre amici in macchina mi ha supportato durante la prima parte in bicicletta, fino all’arrivo a Gressoney Staffal, intorno alle 3 del mattino. A quel punto mi sono fermato circa un quarto d’ora per cambiarmi e rifocillarmi». Da qui è quindi ripartito per fare la prima tratta dell’ascesa al Monte Rosa, fino al rifugio Mantova, a circa 3400 metri. Invece nel pezzo finale, che lo ha portato a quota 4554, Davide è stato accompagnato dall’amico e guida alpina Davide Enrione. «La fase ultima è stata davvero difficile, visto che le condizioni meteorologiche del tratto conclusivo si sono rivelate a tratti critiche, a causa pure di una bufera di neve. Alla fine, però, ce l’abbiamo fatta e devo dire che ho provato una gioia immensa».

Adesso è giusto godersi l'impresa

Davide Talarico ha spesso portato avanti imprese più o meno ambiziose, mosso sempre e solo dalla passione. La passione che è l’unico vero motore che lo spinge a mettersi in gioco: «In tanti mi hanno chiesto quale sarà il mio prossimo obiettivo. Ebbene, rispondo che... non lo so. Perché non sono un professionista, sono solo uno che ama lo sport e che ogni tanto, tra lavoro e famiglia, si mette in gioco perché mi piace farlo. Senza vincoli né forzature. Ora mi godo quello che ho fatto, un traguardo che mi riempie di orgoglio. Mi dedicherò un po’ alle persone a cui voglio bene e che mi sono state vicine, dato che anche loro hanno fatto dei sacrifici insieme a me».

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