Le Alzate degli Abbà: la tradizione che accende il Carnevale di Ivrea
Il 16 gennaio e il 23 febbraio dieci bambini, in rappresentanza delle antiche parrocchie, saranno protagonisti della cerimonia storica che celebra le radici del Carnevale
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Le Alzate degli Abbà: la tradizione che accende il Carnevale di Ivrea. Il 16 gennaio e il 23 febbraio dieci bambini, in rappresentanza delle antiche parrocchie, saranno protagonisti della cerimonia storica che celebra le radici del Carnevale eporediese.
Il 16 gennaio e 23 febbraio appuntamento per le Alzate degli Abbà
Per ricordare gli Abbà e l’origine dei festeggiamenti, ogni anno vengono scelti dieci bambini, due per ciascuna delle cinque antiche parrocchie di Ivrea: San Grato, San Maurizio, Sant’Ulderico, San Lorenzo e San Salvatore.
Gli Abbà sono i protagonisti del pomeriggio della Terzultima e Penultima domenica di Carnevale. E’ questo infatti il momento dedicato come da tradizione alle Alzate, la cerimonia di nomina e presentazione alla città dei rappresentanti delle Parrocchie.
Durante la cerimonia delle Alzate il Corteo, preceduto dall’ufficiale addetto alle Bandiere, si reca presso l’abitazione dei piccoli Priori dove gli Aiutanti di Campo alzano l’Abbà dal balcone mostrandolo alla folla al suono dei Pifferi e Tamburi mentre il Generale saluta militarmente e il Sostituto legge il verbale che verrà poi firmato dall’Abbà, dai genitori, dal Generale e dai testimoni.
I nomi
Quest’anno a ricoprire questo emozionante ruolo – nell’ordine di citazione per la prima e seconda alzata – saranno: Delia Bortolot e Lucia Guglielmini per San Grato; Luca Zancanella e Lorenzo Strazza per San Maurizio; Rebecca Di Bernardo e Beatrice Trogolo per Sant' Ulderico; Alberto Giacolino e Martina Pejla per San Lorenzo; Margherita Baralis e Alice Motta per San Salvatore.
Programma
Come da Cerimoniale, le Alzate inizieranno alle ore 14.30 dalla Parrocchia di San Grato per poi proseguire alle 15 in San Maurizio, alle 15.30 in Sant’Ulderico, alle 16 in San Lorenzo e infine alle 16.30 termine della cerimonia nella Parrocchia di San Salvatore.
Presentazione degli Abbà. La cerimonia tra gli Abbà e il Generale, inizialmente prevista per sabato 15, risultata in concomitanza con l’insediamento del Vescovo. Questo appuntamento è stato dunque anticipato a venerdì 14 alle ore 21:00 in concomitanza alla cerimonia con il gruppo storico dei Credendari
A partire dal Giovedì Grasso i bambini che interpretano gli Abbà indossano costumi rinascimentali che riprendono i colori delle bandiere parrocchiali e portano uno spadino con un’arancia sulla punta, a simboleggiare la testa mozzata del tiranno. Sfilano a cavallo, accompagnati da un palafreniere. A loro il compito, nella sera del Martedì Grasso, di appiccare il fuoco allo Scarlo issato nella piazza della propria parrocchia.
Cenni storici
Gli Abbà erano i giovani priori delle parrocchie cittadine: essi erano a capo delle Badie, ovvero di quei gruppi popolari, ampiamente diffusi nelle società tradizionali, in cui si riuniva la gioventù del luogo. Venivano in tal modo a costituirsi delle associazioni virili, alle quali era demandata una precisa funzione sociale. Si trattava, in altri termini, sia di conferire un significato plausibile alla condizione giovanile sia di regolare il rito di passaggio alla maggiore età. Gli Abbà reggevano, in segno di riconoscimento, una picca con su infisso un pane; capi autorevoli e riconosciuti organizzavano e gestivano il tempo festivo tradizionale. Nella notte del Martedì Grasso, a chiusura del Carnevale, gli Abbà appiccando il fuoco agli Scarli sancivano il loro ruolo di capi della festa. Fra il Settecento e l’Ottocento scompaiono le badie giovanile e gli Abbà vengono impersonati da bambini.