La storia

Una volpianese a piedi fino a Santiago de Compostela

L'avventura di Karin D'Alessandro è durata 13 giorni: un percorso faticoso, ma denso di emozioni indimenticabili

Una volpianese a piedi fino a Santiago de Compostela
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Karin D'Alessandro, 44 anni, ha percorso 300 chilometri a piedi fino alla meta: una volpianese a piedi fino a Santiago de Compostela

Una volpianese a piedi fino a Santiago de Compostela

Le motivazioni possono essere molto diverse, ma le parole al termine del percorso spesso suonano allo stesso modo: un’esperienza che ti lascia senza parole. Stiamo parlando del Cammino di Santiago, pellegrinaggio che richiama ogni anno centinaia di migliaia di persone. Karin D’Alessandro, volpianese di 44 anni, è da poco tornata dalla Galizia con un bagaglio carico di emozioni. 300 chilometri a piedi: da Leon a Santiago de Compostela.

Il racconto del viaggio

13 giorni (dal 27 giugno al 9 luglio) con lo zaino in spalla e tanta voglia di camminare, diretta verso la meta. «Ho fatto questa esperienza insieme a mia cugina – racconta Karin – che in realtà non conoscevo. Abbiamo quasi la stessa età, ma non ci siamo mai frequentate. Poi abbiamo deciso di partire insieme, in memoria anche di un ragazzo che oggi non c’è più e che abbiamo portato con noi nei nostri cuori. Per me il Cammino di Santiago era il sogno di sempre, un’avventura in un luogo mitico se penso alle tantissime persone che l’hanno percorso». Di fronte a questo pellegrinaggio, però, in tanti si chiedono se sia necessario essere allenati. «Sono state tredici tappe faticose e impegnative – continua la volpianese – ma stiamo già progettando di partire nuovamente il prossimo anno alla scoperta di un altro tratto. Io sono allenata, perché faccio nordic walking e macino chilometri e chilometri di camminate. Pensavo dunque di essere abbastanza preparata dal punto di vista fisico. Non ero però preparata alle vesciche che mi hanno tormentata dai primi giorni e alla tendinite. È un’esperienza fisicamente molto impegnativa, credevo fosse molto più simile a una lunga «passeggiata» ma mi sbagliavo. Inoltre, il primo giorno abbiamo avuto la brillante idea di allungare il percorso. A Santiago siamo arrivate la mattina presto e abbiamo trovato una città quasi deserta. Eravamo molto provate, ma felicissime del risultato raggiunto. La mia famiglia è orgogliosa di me: le videochiamate mi hanno dato coraggio».

Restrizioni per il Covid lungo il percorso

Si tratta di un’attività all’aperto e dunque a basso rischio per quanto riguarda possibili opportunità di contagio. Tuttavia, sono presenti restrizioni per i pellegrini. Senza contare, inoltre, la preparazione della documentazione necessaria per viaggiare nei paesi dell’Unione Europea. «Abbiamo raggiunto la Spagna in aereo – spiega Karin – e da Madrid siamo arrivate a Leon in pullman. All’inizio non c’erano molti pellegrini, ma da Sarria in avanti i tratti erano più frequentati. C’erano delle restrizioni per gli ospiti, soprattutto negli ostelli. Non si potevano usare le cucine comuni e i posti letto erano limitati. Noi abbiamo, però, sempre trovato molto facilmente un posto per dormire, salvo alcune eccezioni a causa della limitazione dei posti. Siamo comunque riuscite a conoscere diversi pellegrini tedeschi e spagnoli con i quali siamo ancora in contatto. Ci sarebbero mille aneddoti da raccontare: è un’esperienza che ti riempie l’animo. Anche il rapporto con mia cugina è stato una scoperta giorno dopo giorno».

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