Varchi per la sorveglianza delle vie d’accesso al paese: San Benigno ci prova ancora
Scopo dichiarato della progettazione è quello di facilitare la ricostruzione delle dinamica di furti e atti vandalici, potenziare il monitoraggio del traffico veicolare e rilevare tempestivamente situazioni di pericolo

Varchi per la sorveglianza delle vie d’accesso al paese: San Benigno ci prova ancora. Un progetto da 83mila euro per rendere il paese più sicuro.
Varchi per la sorveglianza delle vie d’accesso
San Benigno ci riprova: anche quest’anno l’Amministrazione comunale ha voluto partecipare al bando ministeriale per la sicurezza dei centri urbani al fine di realizzare un nuovo impianto di videosorveglianza sul territorio del paese. In particolare, il progetto presentato dall’ente prevede l’installazione di cinque dispositivi per il controllo di altrettanti punti di accesso al Comune.
Dove
Tali «varchi» sarebbero posizionati sulla sp 40 per Volpiano, sulla sp 40 per Lombardore , sulla sp 87 per Chivasso (Località Bruciata), sulla sp 40 per Foglizzo e sulla sp 87 per Bosconero. Insomma, l’obiettivo è quello di avere piena contezza di chi entra ed esce dal paese, considerando peraltro che le nuove videocamere di contesto ad alta definizione sarebbero abbinate ad altre dotate di sistema di lettura targhe in grado di registrare anche marca, modello e colore del veicolo. In aggiunta a ciò, il Comune ha individuato altri 12 punti di interesse pubblico dove installare uno o più dispositivi di videosorveglianza.
Obiettivo sicurezza
Scopo dichiarato della progettazione è quello di facilitare la ricostruzione delle dinamica di furti e atti vandalici, potenziare il monitoraggio del traffico veicolare e rilevare tempestivamente situazioni di pericolo per la sicurezza pubblica, consentendo l’intervento delle forze dell’ordine.
Il Comune ci prova ancora
Un progetto dall’importo complessivo di circa 83.000 (co-finanziato con fondi comunali per il 30%) che nel 2024 era già stato presentato in forma pressoché identica dalla Giunta sanbenignese per la candidatura al bando pubblicato dal Ministero dell’Interno: quella volta, tuttavia, non si era riusciti ad ottenere il finanziamento desiderato. Ora, il sindaco Alberto Graffino e i suoi colleghi incrociano le dita in attesa di sapere se il secondo tentativo sia andato a buon fine. Dall’altro lato, bisogna tenere presente che tra i criteri considerati per l’assegnazione del contributo vi è il tasso di reati nel territorio comunale; se, dunque, anche quest’anno l’ente non dovesse aggiudicarsi il bando, sarebbe un segnale positivo: significherebbe che San Benigno, rispetto ad altre realtà, è ancora un paese relativamente «sicuro».