emergenza covid-19

Il Piemonte resta in zona gialla

L’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi: "Restiamo in zona gialla osservando negli ultimi giorni un rallentamento della crescita dei nuovi casi, segnale positivo e indicativo dell’avvicinamento al plateau".

Il Piemonte resta in zona gialla
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Il Piemonte resta in zona gialla, l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi: "Restiamo in zona gialla osservando negli ultimi giorni un rallentamento della crescita dei nuovi casi, segnale positivo e indicativo dell’avvicinamento al plateau".

Il Piemonte resta in zona gialla

Nella settimana 3-9 gennaio in Piemonte il numero dei nuovi casi e dei focolai cresce, come nel resto del territorio nazionale. L’Rt puntuale calcolato sulla data di inizio sintomi passa da 1.44 a 1.88 e la percentuale di positività dei tamponi sale al 30%. L’incidenza è di 2.227,32 casi ogni 100 mila abitanti. Il tasso di occupazione dei posti letto di terapia intensiva è del 23,2% e quello dei posti letto ordinari è del 28,4%. Il Piemonte si conferma in zona gialla.

Le parole dell'assessore Icardi

“In queste settimane è stato fatto un lavoro di potenziamento della disponibilità di posti letto da destinare ai pazienti Covid - spiega l’assessore alla Sanità Luigi Genesio Icardi -. Questo, in condivisione con il Ministero, e in linea con quanto già fatto da altre Regioni, ci ha consentito di aggiungere in area medica altri 970 posti ai 5.824 che facevano già parte della potenzialità del Piemonte. In particolare 500 nuovi posti sono frutto della collaborazione con il sistema sanitario privato e gli altri della riorganizzazione nelle aziende sanitarie previste dal nostro piano pandemico. Restiamo in zona gialla osservando negli ultimi giorni un rallentamento della crescita dei nuovi casi, segnale positivo e indicativo dell’avvicinamento al plateau, ma questo non significa che possa calare il nostro livello d’attenzione e resta massimo l’impegno nel garantire la migliore assistenza ai cittadini che nelle prossime settimane potrebbero averne bisogno. E oggi più che mai è importante che chi non ha ancora aderito alla campagna vaccinale lo faccia, perché è l’unico modo che abbiamo per contenere le ospedalizzazioni nelle forme gravi a cui può portare il Coronavirus”.

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