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San Benigno arriveranno i dissuasori in via Chivasso

Il Comune ne ha messo a bilancio l'acquisto: potrebbero essere installati entro l'anno

San Benigno arriveranno i dissuasori in via Chivasso
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San Benigno arriveranno i dissuasori di velocità per risolvere l'annoso problema di sicurezza in via Chivasso: il Comune ne ha messo a bilancio l'acquisto.

San Benigno arriveranno i dissuasori

In via Chivasso a San Benigno arriveranno i dissuasori di velocità, probabilmente entro la fine dell'anno. I controlli stradali di alcuni giorni fa sulla Sp87, condotti dal nuovo corpo di Polizia di Città Metropolitana in zona località Bruciata e Cascine Malone - cui hanno partecipato con un sopralluogo rappresentanze delle amministrazioni di San Benigno e Volpiano - hanno infatti riportato l’attenzione del dibattito pubblico sanbenignese (soprattutto mezzo social) sull’annoso problema di via Chivasso. Strada sulla quale gli automobilisti sono soliti sfrecciare a velocità molto più alte di quanto sarebbe consentito  in un centro abitato, suscitando il disappunto e la preoccupazione dei residenti che da tempo chiedono al Comune di intervenire.

L'acquisto è a bilancio

Alcuni mesi fa il sindaco Alberto Graffino, interrogato sulla questione, aveva fatto accenno alla possibilità di installare sul tratto dei dissuasori di velocità. «Ne abbiamo messo a bilancio l’acquisto - conferma ora il primo cittadino - ma quando arriveranno non si sa ancora; presumo entro l’anno. L’idea è quella di mettere in sicurezza tutte le vie di accesso al paese, ad alta percorrenza. Il problema è che la maggior parte di quelle strade, come ben si sa, sono di Città Metropolitana, che non consente di mettere dei dossi di rallentamento».

Un problema burocratico

«Non si tratta di fare gli “scaricabarile” (come qualcuno ha scritto sui social, ndr) - continua Graffino - siamo cittadini anche noi e sappiamo quali sono le pericolosità; ma purtroppo c’è una trafila burocratica che va seguita e che si complica quando ci sono più enti coinvolti. Facciamo tutto il possibile». Il sindaco risponde anche all’accusa che con le sanzioni «si voglia fare cassa»: «La cassa dipende da coloro che non rispettano le normative».

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