Comital e Lamalù: Pentenero chiede intervento del Ministro del lavoro

Sulla crisi delle aziende Comital e Lamalù si è svolto ieri, giovedì 20 settembre, un incontro specifico a Torino presso l'assessorato alla lavoro della Regione Piemonte.

Crisi Comital e Lamalù incontro in Regione

Si è svolto ieri, giovedì 20 settembre,  presso l’assessorato al Lavoro della Regione Piemonte un incontro di aggiornamento sulla situazione di Comital e Lamalù. Si tratta infatti delle due aziende di Volpiano in procedura fallimentare dal mese di giugno. Al summit, svolto alla presenza dell’assessora Gianna Pentenero, erano presenti i curatori fallimentari Massimiliano Basilio e Fabrizio Torchio. Insieme a loro il sindaco del Comune di Volpiano Emanuele De Zuanne con l’assessore alle Attività produttive Marco Sciretti, e i rappresentanti delle organizzazioni sindacali.

Ammortizzatori sociali

I curatori hanno spiegato di aver ricevuto diverse richieste di informazioni da parte di soggetti potenzialmente interessati a rilevare le due aziende, aggiungendo che per conoscere l’esito del bando di gara sarà naturalmente necessario attendere la scadenza del bando stesso, fissata il 2 ottobre. In merito alla crisi di Comital e Lamalù è stato poi affrontato il tema degli ammortizzatori sociali, come la cassa integrazione per cessazione che il governo intenderebbe reintrodurre con il cosiddetto decreto urgenza, di cui si attende tuttavia il testo.

Le parole dell'assessora Pentenero

“E’ importante – ha dichiarato l’assessora al Lavoro della Regione Gianna Pentenero – che nei confronti di queste due aziende strategiche del nostro territorio resti alta l’attenzione. Ho già chiesto al ministro del lavoro e dello sviluppo economico, e tornerò a sollecitarlo in questi giorni, un incontro politico sulla vicenda Comital e Lamalù. Nel summit dovranno essere chiariti anche gli aspetti relativi al decreto. Questo infatti allo stato attuale sembrerebbe non applicarsi alla situazione di Comital. Se così fosse, questo non sarebbe accettabile; occorre che il governo trovi il modo di includere anche i lavoratori di aziende fallite che risultano sospesi e privi di alcuna fonte di reddito”.