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Protesta dei genitori contro la DAD a Rivarolo | FOTO

Tantissime le difficoltà di genitori e bambini che con la Dad non riusciranno a seguire le lezioni.

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Protesta dei genitori contro la DAD a Rivarolo fuori dalla scuola elementare per rivendicare il diritto alla didattica in presenza.

Scuole chiuse

Questa mattina, lunedì 08 marzo 2020, per migliaia di bambini in Piemonte è iniziata (di nuovo) la didattica a distanza. Scuole chiuse dall'infanzia alle superiori a causa dell'impennata dell'indice di contagio degli ultimi giorni. Sono diverse in tutto il territorio le le manifestazioni che si stanno organizzando per dire "No alla Dad". Molti genitori inoltre protestano contro la decisione del Governatore Cirio di non concedere la didattica in presenza ai figli dei lavoratori nei settori indispensabili.

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Protesta dei genitori contro la DAD a Rivarolo

A Rivarolo Canavese una ventina di genitori con i figli si sono presentati fuori dalla scuola comunale Gibellini Vallauri  per protestare contro la decisione presa dal governatore piemontese Alberto Cirio.

Vestiti a lutto, armati di cartelloni come "La scuola è un nostro diritto", "La Dad non è scuola", mascherine con una croce nera disegnata, tablet e pc di cartone, genitori e bambini sono scesi in piazza per chiedere che i bambini possano tornare in classe al più presto.

Flashmob

Una protesta pacifica di genitori e bambini che rivendicano uno dei diritti fondamentali e chiedono solamente di essere ascoltati

La scuola è un diritto, il futuro dei nostri bambini. La scuola è istruzione ma anche integrazione. La didattica a distanza penalizza prima di tutto i nostri bambini che non hanno i mezzi per seguire le lezioni online: troppo piccoli per apprendere le lezioni da un monitor, troppo fragili per sopportare la distanza dai compagni, troppo innocenti per subire tutto questo ancora una volta. Ma la Dad penalizza anche i genitori che non possono permettersi di stare a casa dal lavoro, non hanno nonni a cui chiedere aiuto (comunque persone fragili) e la possibilità di una babysitter. Penalizza tutti coloro che non hanno i mezzi fisici e tecnologici per far seguire le lezioni da casa ai propri figli, senza poi parlare delle famiglie numerose dove anche ammesso di avere la disponibilità di pc e tablet a sufficienza, la rete non reggerebbe tre o quattro connessioni simultanee. Chi prende queste decisioni non tiene conto di innumerevoli aspetti. Durante la seconda ondata i ragazzi fino alla prima media hanno potuto frequentare in presenza e i contagi sono calati, tutti i sacrifici fatti sinora dai nostri figli diventano così inutili. Per far sentire la nostra voce abbiamo organizzato una protesta silenziosa lunedì mattina nel piazzale antistante la scuola elementare Vallauri di Rivarolo.

 

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