Segregò l'ex fidanzata per l'intera notte

A processo per violenza un trentasettenne residente a San Maurizio Canavese.

Segregò l'ex fidanzata per l'intera notte
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Segregò l'ex fidanzata per l'intera notte. A San Maurizio Canavese.

Segregò l'ex fidanzata

Sequestrata e violentata per un’intera notte dall’ex fidanzato: è la tragica e agghiacciante storia raccontata da una giovane marocchina di 26 anni nel corso dell’udienza che si è tenuta giovedì 24 gennaio presso il Tribunale di Ivrea. L’imputato che dovrà rispondere di queste pesantissime accuse è R. A., connazionale 37enne residente a San Maurizio Canavese e difeso in aula dall’avvocato Davide De Bartolo.

Atti di violenza

Davanti al collegio presieduto dal giudice Elena Stoppini, la giovane, costituitasi parte civile e rappresentata dalla legale Roberta Maccia, ha ripercorso la sua relazione con l’ex fidanzato fino quella notte da incubo, tra il 9 e il 10 novembre del 2015. I due si conoscono nell’agosto dello stesso anno e subito sembra scattare la scintilla: inizia così il loro rapporto che presto, però, secondo la deposizione della vittima, diventerà sempre più torbido. La donna ha raccontato di aver assistito a scenate di gelosia che sarebbero culminate anche in atti di violenza. Inevitabilmente, nell’animo della giovane marocchina si insinua lo spettro della paura e decide così di troncare la sua relazione con il trentasettenne.

Notte da incubo

L’imputato avrebbe iniziato a seguirla e ad appostarsi nei luoghi che lei frequentava abitualmente, come la sua abitazione o il suo posto di lavoro (a Caluso). Le settimane passano e arriviamo al drammatico 9 novembre del 2015. La giovane esce di casa e incontra l’ex-fidanzato: di fronte alle sue insistenze, accetta di farsi accompagnare ma, una volta entrata nell’abitacolo dell’auto dell’uomo, l’imputato la colpisce e la porta a casa sua, a San Maurizio Canavese. Il racconto della giovane si fa sempre più oscuro: avrebbe subito violenze sessuali e psicologiche per tutta la notte. L’imputato avrebbe avuto anche l’accortezza di nascondere le chiavi di casa per impedire alla vittima di scappare.

Prossima udienza

Solo il mattino successivo, approfittando dello stato di ubriachezza del trentasettenne, la donna sarebbe riuscita a scappare. La prossima udienza si terrà giovedì 7 febbraio quando, sempre al Tribunale di Ivrea, toccherà all’imputato raccontare la sua versione dei fatti.

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