Economia

Casi anche nelle fabbriche canavesane di Covid-19

Fabrizio Bellino della Fiom Cgil: "Per fortuna, però, non si tratta di focolai".

Casi anche nelle fabbriche canavesane di Covid-19
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Casi anche nelle fabbriche canavesane di Covid-19

Casi anche nelle fabbriche canavesane

La seconda ondata della pandemia che sta dilagando, nuovamente. In tutto il Mondo è arrivata nella seconda parte del 2020 a dare un’altra «spallata» decisa al mondo del lavoro. Un lavoro, quello in particolar modo legato all’industria, che ha vissuto un anno tra continui alti e bassi, con situazioni di difficoltà oggettive, ma anche risposte concrete che confermano il grande valore della produzione in territorio canavesano. Se nella prima fase del Covid-19 la maggior parte delle aziende della zona avevano dovuto fermare la produzione, o rivedere in maniera drastica le proprie attività, in questo momento invece si continua bene o male ad andare avanti. Ciò però non significa che il virus non abbia varcato i portoni delle fabbriche nostrane.

I positivi non mancano

«Purtroppo i positivi all’interno delle aziende non mancano, - spiega Fabrizio Bellino della Fiom Cgil - anche se va specificato che non si tratta di focolai, e difficilmente sono legati a situazioni interne agli stabilimenti. E’ in pratica l’espressione del momento che sta vivendo l’Italia intera, per non dire l’intero pianeta. Vi sono casi un po’ in tutte le aziende, ma per fortuna i numeri attuali non stanno potando a blocchi produttivi». I protocolli continuano ad esserci e vanno fatti rispettare, con i sindacati che vigilano in tal senso: «Lo era nella prima ondata, lo è allo stato attuale delle cose. Si fanno controlli, sanificazioni e gli stessi dipendenti sono i primi in via precauzionale ad informare di situazioni a rischio. Va ricordato che rispetto ai primi mesi dell’anno oggi conosciamo un po’ di più quello che stiamo affrontando, è più chiaro il modo in cui ci si deve comportare e questo permette di proseguire con il lavoro in fabbrica».

Ora si lavora, domani?

Andando ad analizzare la questione economica, certamente questo nuovo momento di impasse generale è arrivato nel periodo sbagliato. «Andando a vedere quanto accaduto nella seconda parte del 2020, si è registrata una buona ripresa generale e ci si prefigurava una risalita costante. Anche perché analizzando nello specifico, il lavoro attualmente c’è e quindi la possibilità di risalire la china non manca. Indubbiamente il discorso della produttività in Canavese è pure legata come sempre a quella internazionale, visti i legami diretti che ci sono con le grande case estere». Impossibile non dare uno sguardo al prossimo futuro, dato che per ora una definitiva soluzione al problema Covid non c’è ancora, attendendo naturalmente i vaccini e ciò che ne deriverà. «Non ci resta che sperare in un miglioramento sostanziale nei prossimi mesi - conclude Bellino - riguardo la diffusione del virus. Indubbiamente, a livello industriale non possiamo nascondere che l’inizio del 2021 potrebbe riservare delle difficoltà, però non ci resta che andare avanti giorno per giorno ed affrontare i problemi quando e se si presenteranno».

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