controversia in quota

Polemica sulle auto al Parco del Gran Paradiso, Alberto Avetta critico sulla reintroduzione

Avetta: «Pensare che più auto significhi più turisti (e più soldi) è una visione miope che guarda al passato»

Polemica sulle auto al Parco del Gran Paradiso, Alberto Avetta critico sulla reintroduzione
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Polemica sulle auto al Parco del Gran Paradiso, Alberto Avetta critico sulla reintroduzione: «Pensare che più auto significhi più turisti (e più soldi) è una visione miope che guarda al passato».

Polemica sulle auto al Parco del Gran Paradiso

La recente decisione del direttore del Parco Nazionale Gran Paradiso, Bruno Bassano, di sospendere il progetto “A piedi tra le nuvole” ha suscitato forti critiche, tra cui quelle di Alberto Avetta. Questo progetto, che prevedeva la chiusura domenicale alle auto nel tratto da Ceresole Reale al Colle del Nivolet, è stato visto come un passo significativo verso un turismo sostenibile e rispettoso dell'ambiente alpino. Avetta sottolinea come la scelta di reintrodurre le auto sia incomprensibile e in controtendenza con le pratiche sostenibili adottate in tutta Europa.

Le dichiarazioni di Avetta

«La scelta del Parco nazionale Gran Paradiso che dopo 21 anni riporta le auto in quota è incomprensibile ed in controtendenza con l’approccio sostenibile alla montagna prevalente oramai in tutta Europa e vero volano di un turismo di qualità e rispettoso dell’ambiente. Le chiusure domenicali alle auto da Ceresole Reale al Colle del Nivolet sono state una misura lungimirante, apprezzata e coerente con un turismo rispettoso dell’habitat alpino. Peraltro, mi risulta che sia stata comunicata a Città Metropolitana di Torino solo alla vigilia della conferenza stampa e non concordata. Quindi, una decisione tutta interna al Parco, senza tenere conto di CMTO e dei sindaci del territorio. E Cirio e cosa pensa di questa scelta? Il versante torinese del Pngp potrebbe essere una grande. risorsa per il nostro territorio, basta vedere come la Valle d’Aosta valorizza la sua parte. Sarebbe stato opportuno convocare tutti i soggetti interessati e verificare la possibilità di aumentare le chiusure nei fine settimana condividendo gli oneri della vigilanza. Pensare che più auto significhi più turisti (e più soldi) è una visione miope che guarda al passato».

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