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Il Comune di San Benigno investe 90.000 euro nel servizio mensa delle scuole

Dall’introduzione dei Criteri Ambientali Minimi sono aumentate anche le tariffe per gli utenti

Il Comune di San Benigno investe 90.000 euro  nel servizio mensa delle scuole
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Il Comune di San Benigno investe 90.000 euro nel servizio mensa delle scuole. Dall’introduzione dei Criteri Ambientali Minimi sono aumentate anche le tariffe per gli utenti.

San Benigno investe 90.000 euro nel servizio mensa delle scuole

Nel 2024 aumenta drasticamente l’investimento del Comune di San Benigno per il servizio di mensa scolastica. E’ quanto ribadito dall’Amministrazione (dopo averlo annunciato già all’ultimo Consiglio comunale) alla Commissione Mensa  cui hanno preso parte, oltre a membri della maggioranza politica, anche rappresentanti dei genitori, degli insegnanti e dell’azienda che gestisce la refezione scolastica.

Cambiano i costi

Servizio che è stato rivoluzionato già dall’introduzione a livello nazionale dei C.A.M. (Criteri Ambientali Minimi) portando a un aumento obbligato della tariffa da 4,60 a 5,50 euro a pasto (con riduzione per Isee inferiori a 10.000 euro), che diventerà 5,80 nel 2024-2025. Non la più piacevole delle notizie per i cittadini, compensata però dal contemporaneo incremento della spesa comunale, passata da 54.800 euro a 92.700 euro (più 13.000 per assorbire il rialzo inflazionistico nel 2023-2024). La copertura del servizio da parte dell’utente, che nel 2019 era del 92%, risulta ora al 71%. «Se non facessimo questo investimento (non solo per pagare i pasti ma anche l’elettricità, il gas, ecc) che in pratica è una vera e propria ridistribuzione del reddito su tutti i cittadini a favore di coloro che usufruiscono del servizio, la tariffa sarebbe decisamente più elevata - spiega il sindaco Alberto Graffino -. L’aumento dei costi è dovuto all’introduzione dei nuovi criteri che hanno rivoluzionato tutto il sistema (ad esempio, gli alimenti devono essere al 50% provenienti da filiera biologica) e hanno reso più esosa, e probabilmente più sana, la preparazione. Questo fa sì che anche chi gestisce il servizio fa sempre più fatica a mantenere l’appalto». E il primo cittadino non si lascia scappare l’occasione per lanciare ancora una volta una stoccata nei confronti delle proteste di alcuni mesi fa per l’abolizione del servizio scuolabus: «Questi novanta mila euro per la mensa dovrebbero far capire che ai servizi per gli studenti ci teniamo eccome». Il punto, sottintende il sindaco, è decidere come investire il denaro pubblico sulla base di quanti cittadini usufruiscono di un determinato servizio.

Pasti freddi

Tra gli altri aspetti emersi in Commissione Mensa c’è il sostanziale superamento di un problema annoso che era stato anche oggetto di una delle principali critiche degli scorsi anni, cioè il fatto che i pasti arrivassero molto spesso già freddi a scuola. «Con i cuoci pasta posti nelle mense questa criticità è stata risolta», riferisce ancora Graffino. Infine, una novità in arrivo: a breve, sarà infatti introdotto un “modulo” sul quale i bambini potranno esprimere il loro gradimento sui vari prodotti della mensa. «Così anche agli alunni sarà data la possibilità di esporre i propri gusti», conclude il sindaco.

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